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FIABE  E RACCONTI

LA VERA STORIA DI SOFIA E POESIA - II CAPITOLO: POESIA

2018-11-18 09:15

nonna Marina

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LA VERA STORIA DI SOFIA E POESIA - II CAPITOLO: POESIA

Poesia, principessa dai grandi occhi scuri, solare come la terra dove è nata.

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Il viaggio non fu molto faticoso per il re. Ovunque andasse lo precedeva la fama di sovrano buono, giusto e anche addolorato. Così tutti cercavano di rendergli amabile il soggiorno e volentieri l’avrebbero ospitato a lungo.

Man mano che proseguiva il suo cammino, anche il clima si faceva più mite, e i paesaggi più rigogliosi.

Il re faceva lunghe passeggiate, rimanendo incantato ad osservare e scoprendo continuamente vegetazione sempre nuova.

Ma dopo le prime settimane, il re si sentiva nuovamente agitato e, nonostante gli insistenti inviti, si risolveva sempre a riprendere il suo viaggio.

Così di paese in paese, dopo circa un anno, giunse fino all’ultimo paese disposto su un lembo di terra bagnato dal mare. Proseguire oltre con i mezzi di cui disponeva il re non era possibile  e oltre tutto un po’ troppo avventuroso...

Ma non fu questa la sola ragione che convinse il re a fermarsi.  Il paese era bellissimo, non c’è che dire, ma ciò che lo faceva apparire in assoluto il più bello era la presenza di una principessa molto bella che fino a quel punto non si era mai decisa a sposarsi con grande disappunto del padre che ormai era diventato vecchio e stanco.

Quando questi seppe dal suo ospite che si era innamorato della figlia, fu lui stesso a parlare con lei e, saputo che il sentimento era ricambiato, fece affrettare il giorno delle nozze e così l’anno seguente venne al mondo una bambina che, come la mamma, aveva grandi occhi scuri dai quali traspariva una straordinaria vivacità.

La bimba, cui fu dato il nome di poesia, crebbe inondata di attenzioni e cure che tutti le prodigavano, con grande piacere, rimanendo estasiati da come lei guardava al mondo circostante e a come riusciva a rappresentarlo.

In realtà Poesia non era soltanto la ragazzina gioiosa, come molti la raffiguravano.

Alcuni, i più anziani soprattutto, sapevano dei lunghi tramonti che Poesia amava contemplare, seduta in riva al mare e nessuno, in quei momenti, osava interrompere il magico silenzio in cui era immersa.

Il tempo trascorreva velocemente e con il tempo il re si era rasserenato, anche se periodicamente riapparivano i segni dei suoi antichi malanni.

Fu così che, dopo circa vent’anni, si aggravò e, quando sentì che gli mancavano pochi giorni di vita, chiamò la figlia, ormai diventata una splendida ragazza, per consegnarle le chiavi del regno  e per rivelarle che lei aveva una sorella la quale abitava in un paese lontano dove egli aveva regnato da giovane e di cui non aveva più notizie.

"Ti prego - disse con l’ultimo fiato che gli restava in gola -  cercala, trovala. Potrebbe avere bisogno di te".

E poi aggiunse: "Anche tu...potresti avere bisogno di lei..."

Quando il re spirò, Poesia irruppe in un grande pianto e, appoggiando il suo capo sul petto del padre, sussurrò: "te lo prometto, te lo prometto!"

Subito dopo, però ebbe tante di quelle cose da fare e la cura del regno la assorbì a tal punto che si dimenticò totalmente della sua promessa.  (continua nel III capitolo: L'incontro)